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Domenica su chiamata
SERVIZI
Chirurgia Veterinaria Mini Invasiva
Sterilizzazione cagna (Ovariectomia)
Sterilizzazione gatta (Ovariectomia)
Ovarioisterectomia
Asportazione dei testicoli ritenuti (Criptorchidi)
Gastropessi preventiva
Vasectomia Laparoscopica
Biobpsia laparoscopiche
Asportazione Mini-Invasiva di Residui Ovarici
Rimozione di calcoli vescicali
Nefrectomia
Adrenalectomia
Rimozione mininvasiva di corpi estranei gastrici
Rimozione corpi estranei intestinali
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LA STERILIZZAZIONE DEL CANE E DEL GATTO FEMMINA
L'operazione di sterilizzazione del cane e del gatto femmina rappresenta uno degli interventi più
comuni nella chirurgia veterinaria.
La decisione di eseguire la sterilizzazione viene presa sia per prevenire l'instaurarsi di gravidanze
indesiderate sia per la prevenzione di malattie molto pericolose come il tumore mammario o la
piometra; dati scientifici hanno dimostrato che il rischio che si instauri una neoplasia mammaria si
riduce allo 0,5% nei casi in cui la sterilizzazione venga effettuata antecedentemente al primo calore, al
8% se la sterilizzazione viene eseguita prima del secondo calore e al 28% se effettuata prima del
terzo calore.
CONVIENE ASPORTARE SOLO LE OVAIE O ANCHE L'UTERO ?
A riguardo si contrappongono due scuole di pensiero :
La scuola Americana sostiene che l'ovariectomia (Cioè la
sterilizzazione senza l'asportazione dell'utero) sia
l'intervento di prima scelta nella sterilizzazione della
femmina sana, in quanto l'escissione delle sole gonadi
femminili basti ad inibire l'iperplasia ormono indotta
dell'epitelio intrauterino e quindi sia sufficiente ad inibire
l'instaurarsi della piometra.
La scuola Europea invece sostiene che l'escissione delle
ovaie associata all'asportazione di tutto l'utero sia la
tecnica d'elezione in quanto secondo questa filosofia
eliminando tutto il tratto riproduttivo verrebbero ad
eliminarsi tutti i problemi futuri.
Gli ultimi studi scientifici a riguardo hanno dimostrato che
la sola escissione delle ovaie (Ovariectomia) sia
sufficiente ad inibire la produzione degli ormoni che
causerebbero lo sviluppo patologico dell' endometrite e
della piometra; l'ovariectomia risulta dunque essere
l'intervento d'elezione nella femmina sana in assenza di patologie uterine in quanto molto meno invasivo e scevro da complicazioni a
lungo termine quali patologie del moncone uterino e aderenze tra vescica e utero e tra ureteri ed utero dovute ai maggiori microtraumi
intraoperatori e manipolazioni dell' organo che avverrebbero nell'intervento di ovarioisterectomia (Asportazione di utero e ovari).
Dunque l'intervento di ovariectomia risulta essere la prima scelta nella sterilizzazione degli animali sani mentre l'intervento di
ovarioisterectomia risulta essere l'intervento idoneo nel caso di un utero patologico affetto da piometra, iperplasia cistica o neoplasie.
QUALI SONO LE TECNICHE CHIRURGICHE MEDIANTE CUI VIENE ESEGUITA L'OVARIECTOMIA ?
Esistono 2 tecniche chirurgiche mediante cui viene eseguita l'ovariectomia: La tecnica tradizionale a cielo aperto e la tecnica mininvasiva
laparoscopica, e per entrambe è più un blligo che una scelta eseguire un'anestesia di tipo gassoso piuttostochè un'anestesia di tipo
iniettabile.
La tecnica di OVARIECTOMIA A CIELO APERTO (OPEN) viene eseguita incidendo l'addome sulla linea mediana e creando una breccia
operatoria dall'ombelico in direzione caudale fino a circa metà della lunghezza della pelvi o comunque di una lunghezza tale da poter
individuare ed esteriorizzare manualmente entrambi gli ovari, tale esteriorizzazione per quanto eseguita in maniera atraumatica da recenti
studi si è visto essere la causa della maggior parte dell'algia intraoperatoria (Dovuta soprattutto allo stiramento del legamento ovarico) e
della formazione di aderenze addominali; una volta esteriorizzato l'ovaio viene eseguita una legatura con filo chirurgico per occludere e
poter scontinuare il legamento e l'arteria ovarica, successivamente si provvederà ad effettuare una seconda legatura a livello di entrambe
le corna uterine per poter poi resezionarle ed asportarle manualmente le gonadi femminili; l'incisione chirurgica verrà suturata poi in più
piani con diversi punti chirurgici per evitare lo sventramento di questa e all'animale verrà applicato un collare Elisabettiano per una
settimana per evitare che leccandosi o grattandosi possa rimuoversi le suture.
L'OVARIECTOMIA LAPAROSCOPICA MININVASIVA rappresenta la
tecnica chirurgica meno invasiva esistente per effettuare l'estrazione
delle ovaie, si avvale dell'utilizzo di piccole telecamere e
microstrumenti dal diametro di 0,5-1 cm che vengono manovrati dal
chirurgo totalmente dall'esterno della cavità addominale, riducendo al
minimo la manipolazione degli organi e il rischio di infezioni legate
all'intervento, l'immagine tramite le telecamere ad alta risoluzione
viene magnificata tre volte rispetto all'occhio umano in modo che le
incisioni risultino molto precise.
Gli strumenti e le telecamere vengono inserite sterilmente attraverso
due piccole incisioni addominali di 0,5-1 cm e in queste incisioni
vengono inseriti i trocars laparoscopici che serviranno poi da portali
per la strumentazione.
All'interno della cavità addominale una volta individuati gli ovari si
afferreranno con delle pinze laparoscopiche atraumatiche e tramite un
manipolo ad ultrasuoni si fonderà in maniera atraumatica ed indolore
l'elastina ed il collagene dei vasi cicatrizzando l'arteria ovarica, il corno uterino e il legamento ovarico, evitando così a differenza della
tecnica open, che il suo stiramento possa causare dolore nell'intraoperatorio, in tal modo si potrà provvedere all'asportazione delle ovaie
con la garanzia che ogni vaso sia stato perfettamente coagulato dagli ultrasuoni.
Questa tecnica priva di fili intraddominali, eviterà il rischio legato alla tecnica tradizionale a cielo aperto di infiammazione del peduncolo
ovarico per reazione dei fili chirurgici ed eviterà inoltre il rischio che i fili possano cedere.
Una volta asportate le ovaie dai forami da 0,5-1cm creati per l'inserimento dei trocars si provvederà alla sutura di questi con 1 o 2 punti di
filo riassorbibile o tramite l'uso di colla chirurgica garantendo così un risultato estetico eccellente.
Altro vantaggio della tecnica laparoscopica è quello di ridurre in maniera importante il dolore post operatorio, infatti creando piccoli fori
sulla fascia addominale e non grandi tagli, l'animale avrà una ripresa funzionale notevolmente più veloce, un ritorno dell'appetito ed una
assunzione di cibo nello stesso giorno dell'intervento, inoltre grazie alle piccole incisioni garantite dalla tecnica laparoscopica non sarà
necessario l'utilizzo del collare Elisabettiano per una settimana, presidio invece indispensabile per assicurare una buona cicatrizzazione
delle ferite laparotomiche eseguite tramite la tecnica open.
Se il vostro animale potesse decidere al vostro posto tra le due tecniche di sterilizzazione
secondo voi quale scieglierebbe ? La tabella sottostante può aiutare a scegliere meglio.....